La Chiesa di San Gregorio Armeno dopo i lavori di restauro
Dopo lunghi e articolati lavori di restauro, iniziati nel 1998 a cura dell'attuale Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Napoletano e conclusi alla fine dell'aprile 2006 a cura della Soprintendenza per i Beni Architettonici ed il Paesaggio e per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico di Napoli e Provincia, la chiesa di San Gregorio Armeno viene oggi ripresentata al pubblico.
I cospicui finanziamenti erogati dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dal Ministero dell'Interno, con il contributo della Comunità Europea, hanno consentito di sottoporre ad intervento conservativo l'intero patrimonio della chiesa. L'edificio, costruito su progetto di Giovan Battista Cavagna nel 1574-80, mostra il tipico schema dell'architettura controriformata napoletana, con ampia navata, cappelle laterali ed abside rettangolare e conserva al suo interno un prezioso soffitto cassettonato (1582) opera del pittore fiammingo Teodoro d'Errico, dello scultore Giovanni Andrea Magliulo e delle loro botteghe, che rappresenta una delle più significative testimonianze della cultura tardomanierista della fine del 500.
Gli interventi di restauro appena conclusi hanno interessato tutta la zona del pronao, della navata (decorazioni pittoriche, stucchi, pavimento), delle cappelle laterali e dell'abside, con le preziose tarsie marmoree, la cona d'altare con la tavola di G.B. Lama e la straordinaria cupola con affreschi di Luca Giordano (1671-1684) per i quali la chiesa alla fine del XVII secolo veniva definita stanza di Paradiso in terra. Praticamente illeggibili prima dell'intervento conservativo, i dipinti si mostrano oggi, nonostante l'ampia lacuna centrale, come uno dei capolavori della pittura napoletana del XVII secolo.
Nel corso della visita guidata la dottoressa Laura Giusti, funzionario della Soprintendenza per i Beni Architettonici ed il Paesaggio e per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico, e l'architetto Gennaro Piezzo, direttore dei lavori di restauro, illustreranno gli interventi conservativi appena conclusi. Data Inizio: 20/05/2006. Data Fine: 20/05/2006. Costo del biglietto: gratuito. Promosso da: Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico per Napoli e provincia.
La Chiesa
La chiesa di San Gregorio Armeno è situata nella strada omonima, un tempo detta Augustale perchè collegava la Curia Basilicae Augustinianae con il decumanus inferior e poi chiamata Nostriana dal nome del Vescovo di Napoli Nostriano.
Il complesso sorse sui resti del tempio di Cerere Attica, fondato nell'VIII secolo da alcune suore dell'ordine di san Basilio, fuggite dall'oriente per le persecuzioni degli iconoclasti con le reliquie di San Gregorio.
Il monastero divenne poi benedettino e la chiesa fu completamente riscostruita da Giovan Battista Cavagna tra il 1574 e il 158, ad unica navata con cinque cappelle per ciascun lato ed abside rettangolare coperta da cupola.
La costruzione, abbiamo detto, ebbe inizio nel 1574, anno in cui - come ci racconta il Celano - "la badessa Donna Giulia Caracciolo, nell'ambito delle riforme imposte dal concilio di Trento, penso' all'erezione di una nuova chiesa e, "resa comoda l'abitazione ed atta alla vita comune, la principio' col disegno, modello e guida di Vincenzo Della Monica e Giovan Battista Cavagna e quasi tutto fu fatto del denaro proprio di essa Donna Giulia".
Per rispettare la rigida clausura fu previsto un vasto ambiente con funzione di coro, trasformato poi nel 1757 nel cosiddetto "coro d'inverno", ricavato tra il tetto ed il coro vecchio, da cui le monache assistevano, non viste, alle funzioni religiose.
Tra il 1580 e il 1582 fu eretto anche il soffitto cassettonato con Storie del Battista, San Benedetto ed altri Santi: autore di gran parte delle tavole fu il pittore belga Dirk Hendricksz detto Teodoro il Fiammingo e la sua bottega.
Nel corso degli anni la chiesa fu abbellita con stucchi, marmi, dipinti e scultura e, tra i 1671 ed il 1684, Luca Giordano completò tutta la decorazione ad affresco con Storie di San Gregorio Armeno e San Benedetto.
A metà settecento schiere di marmorari, stuccatori ed ottonari rivestirono la chiesa con decorazioni opulente e leggere insieme, su disegno del regio architetto Tagliacozzi Canale.
Nella terza cappella a destra, decorata nel 1637 da Cosimo Fanzago, vi sono dipinti di Francesco Di Maria, Nicolò De Simone e due importanti tele del 1635 con "Storie di San Gregorio" di Francesco Fracanzano. Nel Monastero la decorazione dello scalone, terminato nel 1704, è opera di Giacomo del Po, culminante con un affresco raffigurante la Gloria di San Gregorio Armeno. Dal vestibolo si accede allo splendido chiostro progettato da Vincenzo della Monica nel 1580, al cui centro grandeggia una fantasiosa fontana barocca che fa da sfondo a due imponenti statue di marmo con il Cristo e la Samaritana, opere di Matteo Bottigliero.
Dal chiostro si accede alla Cappella della Madonna dell'Idria, unica parte superstite della chiesa primitiva, decorata nel 1712 da Paolo de Matteis.
Oggi via di San Gregorio Armeno è famosa soprattutto per le botteghe degli artigiani del presepio, meta ambita dei turisti di tutto il mondo.(Note a cura di Giovanni Musella)