Mele, cipolle e vino rosso, nemici dei tumori
La quercetina, un antiossidante presente in alcuni alimenti, può migliorare lefficacia dei farmaci antitumorali nella cura della leucemia. I risultati in uno studio del Cnr di Avellino pubblicato on line sulla rivista Leukemia
Mele, cipolle, tè e vino rosso: sono alimenti o farmaci? Alimenti con effetti salutistici potrebbe essere la risposta e, questo, grazie alla presenza di una piccola molecola ad attività antiossidante, la quercetina, che secondo uno studio dei ricercatori dellIstituto di scienze dellalimentazione (Isa) del Consiglio nazionale delle ricerche di Avellino potrebbe essere utilizzata nella terapia delle leucemie.
Questa molecola, presente in quantità non trascurabili nella nostra dieta, il suo valore, infatti, è di 25-30 milligrammi al giorno, ha una potenziale attività chemiopreventiva, cioè la capacità che hanno le molecole naturali o sintetiche di bloccare il processo di trasformazione di una cellula normale in tumorale, oppure di revertirlo se già in atto.
Molte sostanze ad attività chemiopreventiva sono presenti in alimenti di origine vegetale, come frutta e verdure e in bevande come tè e vino rosso, sottolinea Gian Luigi Russo, ricercatore presso lIsa-Cnr e responsabile della ricerca. Queste sostanze agiscono per lo più da antiossidanti, contrastando gli effetti deleteri dei radicali liberi sulle cellule dellorganismo e modulando lattività di numerosi enzimi responsabili della detossificazione da sostanze cancerogene assunte dallesterno (nellambiente, attraverso lalimentazione, ecc.). Uno dei sistemi che gli organismi viventi hanno messo in atto nel corso dellevoluzione per liberarsi di cellule danneggiate, quali quelle pre-cancerose, che si generano allinizio del processo di trasformazione tumorale, è il suicidio cellulare programmato, comunemente noto come apoptosi. In altre parole, lorganismo si attiva per liberarsi di cellule proprie irreversibilmente danneggiate, a vantaggio della sopravvivenza dellintero organo o individuo.
Questo spiega come molti farmaci antitumorali di nuova generazione agiscano su meccanismi che attivino lapoptosi cellulare. Tuttavia, alcuni tumori, e tra questi diverse leucemie, sono resistenti sia alla normale chemioterapia sia a farmaci pro-apoptotici in fase sperimentale (ad esempio TRAIL, un ligando per un recettore apoptotico presente sulla membrana cellulare).
Noi abbiamo dimostrato su un ampio spettro di linee cellulari derivate da leucemie umane, spiega Gian Luigi Russo, che la quercetina è in grado di sensibilizzare tali cellule allazione di farmaci pro-apoptotici. Più in dettaglio, aggiunge Maria Russo, partecipante alla ricerca, la quercetina predispone al suicidio indotto da farmaci pro-apoptotici, che in assenza di questa molecola sono assolutamente inefficaci nei confronti delle stesse cellule. Sebbene lo studio abbia fornito dati incoraggianti, fa notare il ricercatore dellIsa-Cnr, è stato eseguito su linee cellulari, mentre un lavoro parallelo, condotto in collaborazione con Silvestro Volpe del Reparto di Ematologia dellOspedale Moscati di Avellino, su cellule di pazienti affetti da leucemie mieloidi e linfoidi conferma lattività sinergizzante della quercetina quando è associata a farmaci antitumorali.
Le concentrazioni di quercetina utilizzate nel nostro studio, conclude Gian Luigi Russo, sono compatibili con lassunzione dietetica giornaliera della molecola nellambito di un regime alimentare ricco di frutta e verdura. Inoltre, la scarsa tossicità della quercetina anche quando somministrata a elevati dosaggi lascia ben sperare per la progettazione di test clinici sia per lutilizzo della molecola come farmaco sia come agente chemiopreventivo.
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