Trattoria Sabatino in San Frediano
In vetrina, nell'angolo, sopra la botola, tavoli comuni attorno ai quali l’andirivieni quotidiano di "personaggi incredibili” ha fatto di una trattoria fiorentina un importante crocevia di vissuti ed un luogo simbolo della città. A sessant’anni dalla sua nascita Sabatino, memoria del quartiere di San Frediano festeggia il bel traguardo anagrafico per mano della sua titolare, Ilaria Buccioni al suo debutto letterario con il libro “Trattoria Sabatino. La storia di una famiglia e i sapori della cucina povera in San Frediano, il quartiere più popolare di Firenze" edito da Maschietto. Il volume racchiude in oltre 250 pagine la storia diella popolare trattoria sullo sfondo di uno scorcio fiorentino con tutte le sue sfaccettature. Lo scrittore Marco Vichi ha firmato un racconto in cui ha immaginato che il suo personaggio, il commissario Bordelli, frequentasse Sabatino e diventasse protagonista di un interessante racconto che ora fa parte del libro di Ilaria.
Il romanzo, straordinario banco dei ricordi, è composto da 3 parti, una per ogni vicenda cui legare l’origine dell’avventura ristorativa. Nella prima (Una famiglia, Una trattoria) la Buccioni torna sui legami parentali con l’enfasi di chi marca a vita un debito affettivo eculturale verso le persone più care. Nel ritratto di famiglia entrano tutti quelli che, per sangue o per destino, hanno invaso la trattoria con la stessa forza dell’alluvione del '66 .La seconda parte (Una bottega, Tre Generazioni) si fa densa come i ritmi, che scandiscono lavoro, “persone, movimento, chiacchiere, brusio,confusione”, e la visione caleidoscopica del mondo fuori e dentro illocale moltiplica i luoghi fino a disegnare una mappa. Si rivedono, trale tante, Piazza del Carmine, il Mercato Centrale, Piazza del Cestello in un repertorio di aneddoti e siparietti che ha il suo gran finale nel trasloco di Sabatino del '99 dal Borgo all'attuale indirizzo di via Pisana, all'ombra della Porta. Fu un evento memorabile cui partecioarono tre 4000 persone. L’ultima sezione (Storie di trattoria) sciorina sentimenti e nomi di affezionati habitués, gente di ogni estrazione che ha respirato l’ostinata perseveranza in semplicità, massima ospitalità a buon prezzo, giacché“ con 500 lire ci si poteva anche mangiare”. Il libro è corredato di foto storiche della trattoria, della famiglia Buccioni e del quartiere di San Frediano, oltre a disegni di avventori eccellenti e a illustrazioni di ricette. L’autrice restituisce al presente un coro di voci che, nel gioco dell’ibridazione dei generi letterari, potrebbe perfino prestarsi al teatro in vernacolo. L’uso della citazione, anche della più colorita espressione linguistica tipica del rione, alternata a testi extradiegetici che esaltano la riflessione e la dimensione privata delcontesto, fa del libro una vera e propria ricetta per proteggere dall’oblio la tradizione culinaria e, soprattutto, il patrimonio di varia umanità che da Sabatino è sempre stato di casa.Rivivono così figure di verace fiorentinità: dal granocchiaio al formaggiaio, dal lattaio all'ombrellaio è una lunga carrellata di maschere tiliche della città. “tessuto civile che si salva non da solo, ma continuando a vivere insieme”, magari proprio sotto il tettodi Sabatino, all’ora di punta. Lo spiega bene lo storico dell’arteTomaso Montanari nella postfazione del libro intitolata "La politica di Sabatino" che l'ha promosso atutti gli effetti luogo in cui si nutre la democrazia, La Trattoria Sabatino, piccolo mondo antico è capace di introiettare il grande universo della diversità e trasformarlo in valore.I legami che si creano dentro le mura di questagrande mensa popolare si sono visti già in occasione di fatti tragici cui Ilaria Buccioni dedica più di una riga, e non per esigenzenarrative. Il 4 novembre 1966 l’Arno straripa , e Sabatino ne paga il prezzo al pari di tante altre botteghe fiorentine. Diversi anni dopo l’attentato ai Georgofili stringe le mani della popolazione in un unico grande cordone di solidarietà e commozione. LaTrattoria Sabatino ha organizzato vari appuntamenti per festeggiare l’uscita del libro, vero e proprio caso editoriale che Maschietto lega a progetti più ampi dedicati alla cultura gastronomica e al recupero della “patria alimentare”.
Nicoletta Curradi
nicolettacurradi@yahoo.it
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