Presidente da Accademia Italiana della Cucina visita escola no RS
Nesta sexta-feira, dia 30, a Escola de Gastronomia UCS-ICIF recebe a visita do presidente da Accademia Italiana della Cucina, Giuseppe Dell'Osso, que estará acompanhado pelo cônsul da Itália no Rio Grande do Sul, Mario Panaro. O objetivo da visita é acertar os detalhes sobre a constituição, na Serra Gaúcha, de uma delegação representante da Academia.
A Academia Italiana de Cozinha é reconhecida como Instituição Cultural da República Italiana, que estuda a gastronomia italiana presente em todo o mundo, fornecendo subsídios sobre os valores tradicionais da Cozinha Italiana. Entre suas atividades estão as visitas a restaurantes, a formação e avaliação profissional e o incentivo à qualidade e originalidade dos produtos na cozinha italiana.
Após a reunião, alunos e professores da Escola servirão um jantar para os convidados.
La nascita dell'Accademia
Come è nata lidea di creare unAccademia della Cucina? Era il lontano 29 luglio del 1953 e nel ristorante dellHotel Diana a Milano un gruppo di imprenditori, intellettuali, aristocratici e opinion leaders, capitanati dal famoso giornalista e scrittore Orio Vergani e rappresentanti il fior fiore dellintelligentia italiana dellepoca, decisero di costituire lAccademia Italiana della Cucina, concepita come unistituzione che unisse aspetti conviviali e culturali nellottica che la cultura gastronomica è cibo per il corpo e per la mente.
Il contesto socio-politico dellItalia di allora vedeva come protagonisti De Gasperi, Togliatti, Einaudi. E il 1953, sul piano internazionale, è anche lanno della morte di uno dei protagonisti della storia del Novecento: Stalin. Ma torniamo a focalizzarci sulla situazione, allora, nel nostro paese: è proprio in questo anno, infatti, che nelle grandi città del Nord Ovest e del Centro Nord assistiamo alle premesse del periodo che verrà denominato Miracolo Economico. E quindi chiaro che, con lincremento del benessere specialmente in alcune zone specifiche dellItalia, ci fosse anche più voglia di dedicarsi ai piaceri della vita e si desse più spazio alla cultura della tavola, vedendo il cibo non più solo come fonte di sostentamento, ma come specchio del costume e della creatività, nonché come eccellente veicolo di convivio e di attività intellettuali.
Tra fondatori, lelite dellintellighenthia italiana degli anni Cinquanta
Fra i fondatori dellAccademia si annoverano non a caso- nomi di prestigio, come il poliedrico Dino Buzzati, gli industriali Ernesto Donà dalle Rose, Giannino Citterio e Edoardo Visconti di Modrone, leditore Arnaldo Mondatori, il medico Attilio Nava, lo scrittore e commediografo Severino Pagani, larchitetto Giò Ponti, il pittore e giornalista Dino Villani. Nel corso di 50 anni di storia si sono avvicendati nellistituzione molti personaggi noti. Qualche esempio? Lo scrittore e partigiano Fabio Tombari, il poliedrico Luigi Carnacina (autore di un famoso ricettario), il regista e scrittore Mario Soldati, lex regina Maria Josè, il grande attore Ugo Tognazzi, il principe Ranieri III di Monaco, il tenore Ferruccio Tagliavini e la soprano Toti Dal Monte. La tradizione di nomi illustri continua ancora oggi, e fra gli accademici doc si annoverano il giornalista e scrittore Luca Goldoni e Susanna Agnelli.
Ma torniamo a ripercorrere le tappe di questistituzione: proprio nel 1953 viene aperta anche la Delegazione di Roma, e nel 1957 nasce a Parigi la prima delegazione dellAccademia allestero. Anche il 1961 rappresenta una data importante da ricordare: in questanno, infatti, viene pubblicata a cura dellAccademia la prima Guida ai ristoranti e trattorie dItalia apparsa in assoluto nel nostro Paese. E il 1983 quando lAccademia Italiana della Cucina partecipa, come socio fondatore, alla nascita dellAcadémie Internazionale de la Gastronomie di Parigi. In questi anni alla presidenza dellAccademia cè il conte Giovanni Nuvoletti Perdomini.
Anni Novanta: arriva il Ricettario regionale della cucina italiana
Un altro anno significativo è il 1997 quando, fra le iniziative editoriali dellAccademia, prende vita la pubblicazione del Ricettario regionale della cucina italiana: la prima ricerca seria e organica, in Italia, per la codificazione delle cucine regionali italiane. Ledizione del 2001, pubblicata insieme al Touring Club Italiano, riporta 1.730 ricette fedeli alla tradizione, frutto di un censimento nazionale che ha richiesto anni e anni di lavoro. E nel 2004, insieme con lUniversità di Parma, viene firmata la convenzione di collaborazione per un corso di laurea triennale in Scienze Gastronomiche, il primo nel nostro Paese. Il corso fa parte della Facoltà di Agraria e nasce in accordo con i quattro atenei della regione.