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La Cucina Naturale per la prevenzione delle patologie oncologiche

Per due giorni, il 16 e 17 aprile, i locali della mensa dell’Istituto Superiore di Sanità sono stati teatro del primo Incontro di Cucina Naturale per la prevenzione delle patologie oncologiche. Crema di ceci e sesamo, muffins di carote e mandorle, maionese di soia, riso integrale saltato con verdure: sono solo alcuni dei piatti preparati e cucinati dai 30 lavoratori dell’Istituto che hanno partecipato all’iniziativa, selezionati a partire da 150 domande. L’incontro, organizzato dal Comitato Pari Opportunità dell’ISS (CPO) in collaborazione con l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, è nato con l’obiettivo di sensibilizzare sull’importanza della dieta, dalla scelta degli alimenti ai metodi di cottura, principalmente nella prevenzione dei tumori della mammella, ma anche di altri tumori. Studi epidemiologici condotti in diversi Paesi hanno infatti dimostrato che abitudini alimentari come quelle della tradizione mediterranea e della cucina macrobiotica comportano benefici con particolare riguardo alla sindrome metabolica, alla riduzione dei livelli di insulina, alla diminuzione del peso e della biodisponibilità di ormoni sessuali e fattori di crescita.

"Grazie al sostegno del Presidente Enrico Garaci e del Direttore Generale Monica Bettoni - spiega la dottoressa Roberta Pacifici, Presidente del CPO - abbiamo potuto organizzare per la prima volta un incontro di questo tipo all’ISS. Si tratta di un’iniziativa di grande importanza, dal momento che la prevenzione dei tumori parte dagli stili di vita e non può prescindere dalla qualità dei cibi e dalla nutrizione. Dispiace - prosegue la dottoressa - che per limiti di spazio si siano dovuti limitare i posti, a fronte di un alto numero di richieste".

L’incontro ha incluso lezioni pratiche di cucina, con particolare attenzione alla preparazione dei piatti principali e alle tecniche necessarie per creare, attraverso la scelta del cibo, le basi per un’alimentazione corretta e in grado di promuovere la salute. Il corso, curato da un esperto della Cascina Rosa-INT di Milano, è stato preceduto da una lezione sull’incidenza dell’alimentazione sulle principali patologie, sui più comuni errori dell’alimentazione moderna e sui principali studi epidemiologici, a cura del dottor Pietro Comba.

Il controllo della produzione su vasta scala dei più comuni ingredienti della dieta proposta nei supermercati di gran parte del mondo - è emerso durante l’incontro - è in mano a multinazionali. Un’ampia quota dei cibi che si trovano sugli scaffali dei supermercati sono a base di sei ingredienti fondamentali: grano, riso, soia, olio di colza, zucchero raffinato e olio di palma. Il cibo, in definitiva, ha assunto caratteristiche sempre più industriali ed è basato su ingredienti raffinati con procedimenti chimici.

Limitare il consumo di alimenti ad alta densità calorica - cibi industrialmente raffinati, precotti e preconfezionati, contenenti elevate quantità di grassi e zuccheri - ed evitare il consumo di bevande zuccherate, però, sono tra le 10 raccomandazioni del Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (WCRF). Le raccomandazioni concludono l’imponente opera di revisione di tutti gli studi scientifici sul rapporto alimentazione/tumori condotta da oltre 150 ricercatori, epidemiologi e biologi di circa 50 centri di ricerca fra i più importanti al mondo, tra i quali l’Istituto Nazionale dei Tumori.

Il WCRF raccomanda di basare la propria alimentazione su cibi di provenienza vegetale, con cereali non industrialmente raffinati e legumi a ogni pasto, verdure non amidacee e frutta (circa 600 grammi al giorno tra frutta e verdura). Ecco in sintesi le altre raccomandazioni (per scaricare i report integrali: www.dietandcancerreport.org): mantenersi snelli per tutta la vita; mantenersi fisicamente attivi tutti i giorni; limitare il consumo di carni rosse ed evitare il consumo di carni conservate (carni in scatola, salumi, prosciutti, wurstel); limitare il consumo di alcol; limitare il consumo di sale (non oltre 5 grammi al giorno) e di cibi conservati sotto sale ed evitare cibi contaminati da muffe (in particolare cereali e legumi); assicurarsi un apporto sufficiente di tutti i nutrienti essenziali attraverso il cibo; allattare i bambini al seno per almeno 6 mesi; non fare uso di tabacco. Le raccomandazioni per la prevenzione alimentare del cancro valgono anche per chi si è già ammalato.

L’incontro all’ISS, inoltre, è stato l’occasione per l’illustrazione del Progetto Diana (Dieta e Androgeni) dell’Istituto Nazionale dei Tumori, che consiste in studi controllati di intervento alimentare per la prevenzione del cancro mammario, basati sulla tradizione mediterranea e macrobiotica.