Soggiorni indimenticabili a Ponza
L’isola di Circe:di omerica memoria.
Di Nicoletta Curradi
No horizonte à frente de Gaeta surge a figura retorcida e alongada de Ponza, a Eea homérica, lar da feiticeira Circe, que até encantou o astuto Odisseu. A ilha está cheia de mitos e lendas.
Al largo di Gaeta, nel Lazio, spunta dal mare l'isola di Ponza, che la leggenda narra sia l'antica Eea, covo della Maga Circe che stregò Ulisse e i suoi compagni di viaggio. Il promontorio del Circeo si spinge imponente nelle acque del Tirreno con una forma che ricorda una figura femminile distesa.
In questi luoghi marini dal profilo incantevole è racchiuso l’antico canto di Omero che narrava nella sua Odissea le gesta di un eroe, Ulisse, l’uomo dal “multiforme ingegno” che viaggiò a lungo per terra e per mare cercando di tornare alla sua petrosa Itaca e, suo malgrado, allontanandosi sempre più dalla sua meta.
Nel X libro dell’Odissea si narra l’approdo di Ulisse, con la sua nave, su un'isola, detta Eea, che si suppone sia proprio Ponza. È un'isola vulcanica dalle coste rocciose di tufo, spazzata dal vento. La terribile maga trattenne Ulisse con l'inganno, trasformando i suoi compagni in porci.
Il nome Eea significa “acqua” e tutte le isole mitiche sono legate all'acqua. Anche il toponimo Ponza indica un legame con l'acqua e il mare: il nome latino “Pontia” deriva infatti dal greco Pontos che significa “mare”.
Ancora oggi Ponza conserva la bellezza leggendaria narrata dal poeta, con le sue bianche rocce calcaree e le sue ampie insenature dalle coste frastagliate a picco sul mare.
Ulisse giunse sull’isola dopo essere scampato alla furia dei Lestrigoni, i giganti antropofagi che distrussero la sua flotta lasciando integra soltanto una nave. I compagni erano stanchi e desideravano il riposo, ma non sapevano di rischiare di imbattersi nei sortilegi della maga. Quest’ultima li trasforma in maiali, risparmiando solo Ulisse, salvato da Mercurio che rende l’eroe immune alle stregonerie di Circe, ma non alla seduzione. La maga si innamora di Ulisse e lo trattiene sull’isola con la promessa dell’amore, dopo aver liberato i compagni restituendo loro la forma umana. Ulisse e Circe ebbero anche un figlio, Telegono, ma infine l’eroe, incalzato dai compagni stanchi dell’attesa, riprese il viaggio, dopo anni, per salpare alla volta di Itaca.
Sull’isola di Ponza si ammirano numerose grotte marine sotterranee nelle cui cavità brillano riflessi d’acqua cangianti, come la Grotta di Ulisse nella quale la maga imprigionò l’eroe per tenerlo sempre con sé.
Non fu solo Omero a cantare l’incanto di Ponza: anche un poeta del Novecento rimase stregato dai sortilegi di Circe: si tratta di Eugenio Montale, che scrisse una poesia dedicata a questo luogo sospeso tra mito e realtà, descrivendolo così:
Ponza è scontrosa e bellissima.
Ritrosa, diffidente e mai prevedibile, un “microcosmo a sé” e concludeva così la sua poesia:
..mi perdo nella bellezza dei suoi tramonti
e trovo sulla terra il mio paradiso.
Ponza è un’isola magica che regala momenti di relax e panorami strepitosi.
Oggi è diventata una destinazione turistica di grande importanza, che attrae i visitatori alla ricerca di una fuga dal caos della vita di tutti i giorni. Dell’arcipelago Ponziano fanno parte anche l’isola di Palmarola e Zannone.
Celebre per le sue acque cristalline, le grotte marine e le spiagge pittoresche il suggestivo centro storico di Ponza, con le sue stradine caratteristiche e le caffetterie affacciate sul mare conquista il visitatore grazie all’insieme di panorami mozzafiato e all’atmosfera rilassata.
Un “sali e scendi” di vicoli, stradine e scalette, pieni di scorci sorprendenti, lungo le quali si affacciano case dai colori pastello. Nel centro si può fare una sosta alla chiesa di San Silverio e Santa Domitilla, con la sua imponente cupola. All’interno ci sono preziosi affreschi, mosaici, tele e la statua di San Silverio, patrono di Ponza, la cui festa si celebra ogni anno il 20 giugno.
Affacciato sul porto, Corso Pisacane è il cuore del centro dove si trovano negozi, locali per la colazione o l’aperitivo, e ristoranti per assaggiare prelibatezze locali come l’Acqua Pazza, ristorante vista mare premiato con una stella Michelin.
La Cisterna romana della Dragonara è un luogo segreto e abbandonano a sé stesso per molti secoli, che ora invece è possibile esplorare con visite guidate, da prenotare presso la Pro Loco di Ponza.
È una maestosa cattedrale scavata nel tufo, con volte e navate, illuminata da potenti fari. Un capolavoro di ingegneria idraulica per raccogliere l’acqua e conservarla nei periodi di siccità.
Le isole Ponziane sono povere di risorse idriche e le cisterne erano gli impianti che garantivano il fabbisogno d’acqua per la popolazione.
Il Giardino Botanico è un “serbatoio biogenetico” per salvaguardare la biodiversità dell’isola a rischio di estinzione e garantirne la riproduzione.
Pieno di colori e di profumi, conserva e tutela oltre 70 specie vegetali tipiche dell’arcipelago Ponziano.
Noleggiando una barca si raggiungono.le più belle spiagge per tuffarsi in un mare che non ha nulla da invidiare a quello dei Caraibi. La maggior parte delle spiagge e delle cale sono raggiungibili solo via mare o attraverso sentieri difficoltosi.
Le uniche spiagge accessibili a piedi sono quella di Giancos, Cala Feola e il Frontone, per questo spesso molto affollate durante i mesi estivi.
I Faraglioni di Lucia Rosa sono legati alla leggenda che narra che tra la fine del ‘700 e gli inizi del ‘800, una giovane 19enne, Lucia Rosa si innamorò di un contadino, ma la famiglia si oppose a questa relazione.
Così, con il cuore infranto, la ragazza decise di gettarsi dal dirupo davanti ai faraglioni, che da allora sono a lei dedicati.
Se si ha tempo non possono mancare l' escursione in barca a Palmarola, che deve il suo nome alle palme nane che crescono spontaneamente sulle sue coste. Un’isola selvaggia, una riserva naturale con pareti rocciose a strapiombo, grotte, calette, insenature nascoste, circondata da un mare smeraldo, con fondali ideali per le immersioni.
Tra le sue tante meraviglie c’è la Cattedrale, nella parte nord. Si tratta di una serie di grotte lunghe e strette che scolpiscono la scogliera, come se fossero i pilastri e gli archi di una cattedrale gotica.
Si consiglia di tuffarsi ed esplorarle con maschera e boccaglio, per ammirare gli spettacolari giochi di luce che si creano all’interno di queste grotte.
Insomma, una vacanza da programmare al più presto.
Per alloggiare:
Grand Hotel Chiaia di Luna, con vista spettacolare sulla baia di Chiaia di Luna.
Grand Hotel Santa Domitilla, lussuoso e con un suggestivo percorso benessere.
Hotel Bellavista, in ottima posizione, a pochi metri dal molo e dalla piazzetta, con una panoramica terrazza affacciata direttamente sul mare e sui faraglioni.
Piccolo Hotel Luisa
A gestione familiare, ristrutturato nel corso degli anni, con camere tutte diverse.
Info: www.prolocodiponza.it
Nicoletta Curradi
ncurradi63@gmail.com