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I templari 

Il vocabolo Templari deriva dalla sede che l’ordine occupava: l’antica sede del tempio di Salomone a Gerusalemme, concessa ai Templari da Baldovino II, il re del regno latino di Gerusalemme. Tale regno era nato nel 1100. A guidarlo era stato per primo Baldovino I, dal 1100 fino alla sua morte, occorsa nel 1118.

L’Ordine dei Templari emanò una regola che disciplinava i comportamenti, gli obiettivi e la gerarchia interna. Approvata al concilio di Troyes del 1128, essa coniugava i principi religiosi dei monaci benedettini alla scelta di vita militare. 

Molta influenza nell’elaborazione di questo decalogo di comportamento ebbe San Bernardo, un monaco noto per aver fondato l’abbazia di Chiaravalle. Questi, in concomitanza con il concilio di Troyes, scrisse un testo in latino, intitolato De laude novae militiae, per mezzo del quale difendeva la guerra religiosa e ideologica condotta dagli eserciti di fedeli cristiani. La regola venne ulteriormente arricchita e giunse a una nuova definizione durante il XIII secolo, periodo durante il quale i Templari raggiunsero la loro massima influenza. 

I Templari ottennero un importante riconoscimento nel 1139, anno durante il quale papa Innocenzo II, pontefice tra il 1130 e il 1143, emanò la bolla Omne datum Optimum. Secondo questo documento ufficiale, i Templari erano alle dirette dipendenze del papa e godevano dunque di una maggiore autonomia rispetto ad altri ordini. 

Inoltre, la bolla prevedeva le seguenti prerogative: 

l’Ordine poteva accumulare beni e nessuno poteva tentare di ottenerne o rivendicarne il possesso. In quanto difensori della cristianità, i Templari avevano il diritto di arricchire le casse del loro ordine, perché le ricchezze erano finalizzate alla tutela dei cristiani e di quella che era considerata l’unica e vera religione, il cristianesimo;

- Templari erano esentati dal pagamento di numerose tasse;

- Templari potevano costruire capelle e luoghi di culto.

I Templari avevano una precisa organizzazione e una rigida gerarchia interna. I membri dovevano seguire i voti di obbedienza, povertà e castità e potevano essere sia religiosi sia laici.

All’interno dell’ordine si distinguevano infatti i sacerdoti, i cavalieri che avevano preso i voti (che indossavano una tunica bianca con una croce rossa), gli scudieri (la loro “divisa” era un mantello scuro) e i laici.

A capo dell’ordine vi era il Gran Maestro. Il suo potere era limitato da alcuni consigli e dalla presenza di altre figure come, ad esempio, quella del siniscalco o del gonfaloniere.

In origine, ad aderire all’ordine, furono in prevalenza nobili provenienti soprattutto dalla Francia. In seguito, quando l’ordine divenne estremamente influente, entrarono all’interno di esso persone di diversa estrazione sociale.

L’Ordine dei Templari divenne ben presto ricchissimo: le numerose donazioni lasciate in eredità a questo ordine considerato il baluardo della difesa della cristianità, insieme ai privilegi garantiti dalla bolla papale del 1139, permise ad esso di accumulare un ingente patrimonio. 

Oltre a difendere i pellegrini in Terra Santa, i Templari riuscirono a porre solide basi al loro potere anche in Europa. Si occupavano di una molteplicità di iniziative e il loro Ordine divenne un centro di potere finanziario e militare. Alle sue dipendenze sorsero ospedali ed alcuni Templari possedevano castelli, amministravano territori o prestavano denaro ai sovrani.

Durante il XIII secolo, i Templari divennero una vera e propria potenza. Il loro potere, la loro immensa ricchezza, il controllo che esercitavano su territori sia in Europa sia in Terra Santa crearono ben presto occasioni di conflitto e situazioni di rivalità con i sovrani. I Templari, ad esempio, entrarono in contrasto con Federico II.

L’ imperatore Federico II era stato infatti scomunicato dal papa poiché non aveva mantenuto l’impegno di avviare una crociata. Essendo i Templari alle dirette dipendenze del papa, essi si fecero espressione dell’ostilità mostrata dal pontefice e da questo evento ebbe inizio una contrapposizione tra l’Ordine e l’imperatore che ebbe come principale conseguenza l’espulsione dei Templari dalla Sicilia e l’incameramento dei loro beni. 

Il XIII secolo rappresenta il periodo di maggiore espansione e potere dei Templari. Verso la fine del secolo, tuttavia, ebbe inizio il periodo di decadenza dell’Ordine che avrebbe poi portato alla fine dell’Ordine e alla persecuzione dei suoi adepti. Innanzitutto, come si è visto, la grande influenza esercitata dai Templari aveva cominciato a creare una diffusa ostilità nei loro confronti.

Un evento in particolare cominciò a far sì che i sovrani europei cominciassero a mettere in dubbio anche la loro utilità. Nel 1291 era infatti caduta San Giovanni d’Acri, un territorio non lontano da Gerusalemme affacciato sul Mar Mediterraneo, in mano ai Turchi. I musulmani avevano portato avanti una progressiva riconquista di tutti i territori della Terra Santa che prima erano stati occupati dai cristiani. I Templari allora si ritirarono sull’isola di Cipro e abbandonarono la Terra Santa.

Tra i sovrani che più di altri si distinsero nella lotta contro i Templari, figura Filippo IV, detto il Bello, il re che regnò sulla Francia dal 1285 al 1314. Il re francese aveva mire sulle ricchezze dell’Ordine e desiderava poter estendere il suo controllo anche su una potenza, quella dei Templari, che agiva in maniera autonoma e esclusivamente alle dipendenze del papa. Il re trovò nel papa Clemente V, pontefice tra il 1305 e il 1314, un alleato che, come lui, era desideroso di annullare la potenza dei Templari.  

Filippo Il Bello in primo luogo si impossessò dei beni dell’Ordine e poi fece in modo che fosse celebrato un processo con i Templari come accusati. Questo processo, molto noto e costruito su accuse false, si svolse tra il 1307 e il 1314. I Templari più importanti vennero attirati a Parigi e accusati di colpe gravissime, tra le quali l’eresia, immoralità, la sodomia. Gli accusati subirono torture e furono poi condannati a morire bruciati sul rogo. 

Tra le vittime di questo falso processo vi fu anche il Gran Maestro dei Templari, Jacques de Molay. Questi, a capo dell’ordine dal 1298, venne arrestato, torturato e infine ucciso sul rogo a Parigi nel 1314. L’ordine, intanto, era stato sciolto. La sua fine era stata decretata nel 1311, durante il concilio di Vienne.

Testi consultati:

Giardina, M. Profilo medioevale. Milano: Garzanti, 2014;

Frugoni, C. Medioevo sul naso. Torino: Utet, 2019

Prof. Alessio Lodes
Pordenone (Italia)
email: prof_biblio_lodesal@yahoo.com