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Il Governo italiano odia gli italiani in Brasile

Di Stefano Calcara

A inizio di Agosto ho scritto, e sempre sullo stesso tema, con la speranza che la situazione cambiasse. Mi riferisco alla situazione di noi cittadini italiani in Brasile da quasi 12 settimane al divieto di accesso in Italia. A inizio Agosto l´Italia non accettava l´ingresso di passeggeri provenienti dal Brasile. Speravo potesse cambiare e invece, come si dice, ci accorgiamo che al peggio non c´é mai fine.  Con l´ultima ordinanza del 28 Agosto il  Ministro della Salute estende il divieto di accesso in Italia dei passeggeri provenienti dal Brasile fino al 25 Ottobre. In Brasile vivono circa 500mila cittadini italiani che si vedono impediti da oltre un anno di raggiungere la madrepatria di cui sono figli. Molti di questi hanno in Italia affetti, parenti, familiari e amici che vogliono visitare, e ne hanno il pieno diritto. Tale misura é ampiamente contro la Costituzione.

A questo punto dobbiamo solo constatare una situazione che é tanto vergognosa come incredibille. In Italia lo stesso ministero sta torturando gli italiani con sataniche e rigide disposizioni che provocano conseguenze folli come il caso dell´Universitá di Trieste dove si obbligano gli studenti che vogliano effettuare esami on line (i.e. in didattica a distanza) ad avere il fatidico “green pass”. Se non fosse una pazzia susciterebbe anche ilaritá: pare che il virus si trasmetta anche via telematica.

 Le stesse misure sanitarie richieste in Italia, cosí come in Europa, ai cittadini italiani e ai residenti sono negate per l´accesso in Italia dal Brasile. Eppure ci si presenterebbe all´imbarco a São Paulo con un test PCR effettuato nelle 48 ore precedenti all´imbarco, lo stesso test verrebbe effettuato all’ arrivo a Fiumicino. Molti di noi che vorremmmo venire in Italia siamo muniti di passaporto vaccinale internazionale, avendo completato il ciclo vaccinale con i sieri Pfizer o Oxford AstraZeneca.  Allora a che serve il continuo e giornaliero richiamo alla scienza che lo stesso ministro recita ogni giorni se per l´accesso in Italia di noi italiani questi semplici accorgimenti scientifici, accettati in tutto il mondo, vengono ignorati quando si tratti del nostro accesso in Italia?

A questo punto il governo italiano negando l´evidenza della scienza nell´accettare i passeggeri provenienti dal Brasile, sembra chiaramente orientato da un decisione che esula dalla scienza medica e dal controllo sanitario ma entra su un campo politico che nulla ha a che vedere con disposizioni sanitarie accettate peraltro in tutto il mondo. 

Il Brasile da quasi 10 settimane registriamo un RT inferiore a 1, ondeggiando fra 0,88 e 0,94, indice che in Italia giá ha ampiamente superato RT 1. Nella prima decina di  Agosto negli USA i contagi sono aumentati al ritmo di 100mila al giorno quando qui sono in costante diminuzione e con una media al di sotto dei 20mila contagi al giorno.  Peró i passeggeri dagli States non hanno mai cessato di recarsi in Italia, i passeggeri brasiliani sono vietati dal farlo. Quale la spiegazione?

Dal livello istituzionale italiano qui in Brasile non si percepisce assolutamente nulla se non laconici comunicati sulle pagine dei Consolati che riportano le disposizioni aggiornate del divieto di accesso in Italia. Traparentesi i Consolati sono virtualmente chiusi o funzionano con il contagocce. Anche quello della mia cittá (Porto Alegre) che nella sua pagina web riporta testualmente:  “il ricevimento al pubblico avviene in forma limitata, nel rispetto di tutte le misure di sicurezza predisposte dal governo dello Stato del Rio Grande do Sul e dal governo italiano.” E allora vale la pena ricordare che nello stesso Stato   al quale si fa riferimento (RS)  tutti gli uffici pubblici e privati sono aperti e funzionano.
I due parlamentari eletti in Brasile sembrano assenti, cosí come il resto dei rimanenti 4 parlamentari (eletti in Argentina) che non si capisce quali cittadini difendano oltrre al loro lauto stipendio.

Dei consiglieri CGIE devo notare e ringraziare vivamente per il loro impegno i Consiglieri Vincenzo Arcobelli (di Boston) e Claudio Villone di Fortaleza. Le altre due consiglieri rappresentanti del Brasile silenziose sono evidentemente allineate con le decisioni del governo italiano appoggiandole e ritenendole corrette. Sono solo interessate all´orrore del possibile slittamento delle elezioni Comites: caspita, che impegno! Purtroppo anche con l´impegno che possa porre,  il CGIE si scontra con il suo presidente che non fa ne fará nulla per modificare questa situazione. Ricordiamo che chi presiede il CGIE é il ministro degli esteri, quello che l´anno passato all´indomani dell´esplosione al porto di Beirut esprimeva solidarietá ai fratelli libici.

Il governo italiano ci tratta con un vergognoso disprezzo, calpestando i nostri diritti e la stessa Costituzione. Ha adottato e mantiene misure vessatorie e discriminatorie nei nostri confronti con un’ evidente disuguaglianza di trattamento rispetto al resto dei cittadini italiani e ancor di piú nei confronti di cittadini di altri paesi che si possono recare in Italia pur se originari di paesi dove l´emergenza pandemia é tutt´altro che controllata. 

In Italia solo una parte politica si dedica a difenderci nel solco della linea tracciata dall´indimenticabile Ministro Mirko Tremaglia. Il 30 Agosto l´On. Andrea Dalmastro di Fratelli d´Italia, Presidente della Giunta per le Autorizzazioni e membro della Commissione Esteri, ha protocollato alla Camera dei Deputati un’ interrogazione ai Ministri della Salute e degli Esteri per avere lumi su tali disposizioni e chiederne la soppressione per garantire a noi italiani di recarci in Italia. Come é nostro diritto.

Stefano Calcara
Consultor empresarial, imprenditore italiano che da 20 anni svolge la sua professione a Porto Alegre, Rio Grande do Sul.
stefano.calcara@gmail.com